Ci sono confini oltre i quali la scienza non si avventura: sono i territori del marketing. Fate attenzione ai prodotti della “cosmetica quantistica”. Sono bufale, anzi fanta-cosmetici.

La fisica quantistica è una scienza che sta aprendo molte brecce nella ricerca scientifica e viene attualmente studiata e applicata in tutti i campi. Chi fa ricerca scientifica, sa che a volte i risultati degli esperimenti sono inspiegabili e che questo potrebbe essere dovuto a ciò che Einstein definiva “variabili nascoste”, cioè quelle variabili che il ricercatore non ha tenuto in opportuna considerazione semplicemente perché non ne era a conoscenza.

Oggi sappiamo che osservare la natura con i tradizionali metodi a nostra disposizione non è sufficiente. Esistono fenomeni, a livello subatomico e quindi su una scala molto piccola, che sono apparentemente inspiegabili ma che fanno parte del nostro mondo naturale, fenomeni che hanno a che fare con livelli di energia, modelli vibrazionali e di spinning degli elettroni. Grazie a questi fenomeni, le particelle possono esistere in due o più luoghi contemporaneamente, attraversare barriere, espandersi come onde e persino possedere connessioni dirette su grandi distanze (il cosiddetto “entanglement”). Molte delle proprietà della vita, comprese quelle attribuite al DNA e alle reazioni enzimatiche, sono ancora inspiegabili, perché la natura per ottenere determinati obiettivi non sfrutta soltanto meccanismi prefissati, bensì opera e agisce in un campo di probabilità.

Questo ci porta alla nostra domanda: cos’è la ricerca biologica a livello quantico? Questa area spinge i confini della familiare ricerca biologica per esplorare i fenomeni della mecca-nica quantistica nascosta in un sistema biologico. Ad esempio, considerando ciò che accade quando il sole splende sulla pelle, la biologia quantistica guarda alla penetrazione di particelle o onde, o entrambi, in ciò che percepiamo come una barriera molecolare. Inoltre, mentre sappiamo che l’irradiazione ultravioletta influenza vari fenomeni biologici nelle cellule della pelle, non sappiamo esattamente perché o come ciò avvenga a livello submolecolare. Descriviamo la generazione di un’ondata di radicali liberi, ovvero le specie reattive dell’ossigeno (ROS) che leghiamo a uno squilibrio biologico e al termine infiammazione. Identifichiamo e quantifichiamo anche le ROS, ma la biologia quantistica cerca di conoscere gli effetti dei loro livelli di energia, le posizioni di vibrazione e il comporta-mento di rotazione degli elettroni sul danno al DNA.

E ora ditemi se in quanto vi ho appena descritto non ci sia materiale a sufficienza per una mente fantasiosa e marketing-oriented. Infatti già si trovano sul mercato promesse mirabolanti legate all’uso di ingredienti “derivanti da lavorazioni con applicazioni tecnologiche che implicano specifiche strumentazioni e pratiche di derivazione della fisica quantistica”.

Sapevate che la fisica quantistica, consente di dotare l’acqua di informazioni, memoria, energie, onde elettromagnetiche e proprietà di ogni tipo? Noi no ma il marketing di aziende cosmetiche, anche molto importanti, sì! L’acqua presente nelle formule cosmetiche se non è “dinamizzata” vale ben poco, inutile tentare di idratare.

Scherzi a parte, la biologia quantistica sta effettivamente svelando nuovi orizzonti e probabilmente in un futuro, però ancora non ben definibile, potrà influenzare il razionale formulativo non solo di prodotti cosmetici e trattamenti di bellezza ma anche dei farmaci. Fino ad allora, è bene che fisica quantistica resti appannaggio della ricerca e che non venga strombazzata solo per ammantare di mistero prodotti che di ultratecnologico non hanno nulla. Questo è già successo numerose volte in passato: un secolo fa si vantavano gli effetti cosmetici di una recentissima scoperta: la radioattività. Oggi utilizzereste una crema contenente radio per apparire più giovani?

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl