Avete mai pensato alla fondamentale importanza della pelle nei confronti del mondo esterno? Una barriera protettiva tutt’altro che inerte. Ecco come preservarne la funzionalità.

La pelle è l’organo più esteso del corpo e sede di funzioni indispensabili. Pensiamo ad esempio ai grandi ustionati, che necessitano di cure molto speciali per sopravvivere. Cosa rende la pelle così importante e fondamentale? La sua funzionalità di barriera. Questa funzione è duplice: da un lato previene la perdita di acqua e preziosi sali minerali dall’organismo verso l’ambiente esterno, dall’altro svolge una funzione di difesa nei confronti delle aggressioni chimiche e fisiche dell’ambiente.

L’epidermide e soprattutto il suo strato più superficiale, lo strato corneo, rappresenta la struttura maggiormente deputata alla corretta funzione di barriera della pelle. Ecco perché viene paragonata a un muro, fatto di mattoni e cemento. Le cellule più superficiali, le cellule “morte”, costituiscono i mattoni di questo muro, mentre le sostanze lipidiche, cioè grasse, che si trovano nello spazio tra cellula e cellula, costituiscono il cemento. Perché un muro sia solido è importante che vi sia una corretta sovrapposizione dei mattoni ed una meticolosa interposizione del cemento; un’ eventuale disgregazione di questi costituenti sarebbe in grado di distruggere il muro. Quando il magico muro, tutt’altro che inerte, viene disgregato, la pelle diventa secca, screpolata, desquamante, iperreattiva. Viceversa, quando questo muro viene rinforzato con del nuovo cemento, affine a quello già esistente, le condizioni sopra descritte vengono adeguatamente curate.

I fattori in grado di determinare un’alterazione della barriera cutanea possono essere intrinseci alla pelle stessa, a causa di malattie come l’eczema, la dermatite atopica, la psoriasi; ma anche a causa dell’invecchiamento oppure di fattori estrinseci quali freddo, vento, detergenti troppo aggressivi, solventi. Come si cura una barriera cutanea alterata? Con prodotti idratanti e/o emollienti, in grado di ripristinare la funzionalità del muro.

L’idratazione si può definire come un processo attraverso il quale il contenuto in acqua della cute viene riportato al suo livello fisiologico. L’acido ialuronico, e meglio ancora il suo precursore, la N-Acetil-Glucosamina, sono le sostanze che realizzano più di tutte questa funzione naturale di idratazione.

L’emollienza è, invece, una caratteristica cosmetica che conferisce alla superficie cutanea morbidezza, levigatezza, spalmabilità. Essa è di solito associata alla componente lipidica presente nella formulazione. Alla luce di quanto fin qui esposto, per ottenere un’emollienza e un’idratazione fisiologiche, occorre che i lipidi contenuti nelle formulazioni destinate al contatto con la cute siano epidermoaffini, cioè del tutto simili a quelli che si riscontrano naturalmente a questo livello.

I migliori lipidi utilizzabili a questo scopo sono di derivazione vegetale: ceramidi e sfingolipidi. Quando idratazione ed emollienza si realizzano in questo modo, l’applicazione di un prodotto cosmetico assume una valenza che va oltre l’atto cosmetico: si ottiene infatti un’azione lenitiva e regolarizzante che contribuisce a curare svariate condizioni infiammatorie, con miglioramento non solo della levigatezza ma anche del colorito e della morbidezza della pelle.

Al contrario, se aggrediamo la pelle con esfolianti, scrub e sostanze schiarenti, se utilizziamo come emollienti oli di derivazione petrolchimica quali la paraffina e la vaselina oppure i siliconi, la pelle, a lungo andare diventerà ruvida, irritata, macchiata. Al magico muro di Merlino occorre una speciale alchimia per poter funzionare al meglio, quindi è necessario imparare a conoscere i componenti delle formulazioni cosmetiche, non solo per quanto riguarda creme, sieri, lozioni ma anche per i prodotti detergenti oppure per il make-up.

 

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.style/