Ridurre il consumo di carboidrati non è solo necessario per perdere peso. È anche importante per mantenere sana e giovane la nostra pelle.

Una dieta ricca di carboidrati, e in particolare di zuccheri, comporta numerosi rischi per la salute. La prima conseguenza è di solito l’aumento di peso, problema che affligge sempre più la cosiddetta società del benessere, con tutte le patologie che ne seguono: sovrappeso, obesità, sindrome metabolica e conseguente aumentato rischio cardiovascolare.
 
Anche la pelle non è immune agli effetti nocivi di una dieta ipercalorica e ricca di zuccheri. L’eccesso di carboidrati provoca in primo luogo una serie di squilibri ormonali, perché fondamentalmente ogni pasto ricco di zuccheri comporta un aumento della glicemia, ovvero del glucosio nel sangue. Il glucosio, per essere utilizzato dalle cellule necessita di un ormone pancreatico, l’insulina, la cui produzione è stimolata proprio dalla glicemia.
 
Alti livelli di glucosio nel sangue stimolano alti livelli di insulina e questo meccanismo, a lungo andare, determina un fenomeno denominato “insulinoresistenza”. In altri termini, le cellule dell’organismo, per difendersi dall’insulina in eccesso, diventano meno sensibili a questo ormone e di conseguenza il glucosio si accumula nel sangue, dando origine all’iperglicemia tipica del diabete di tipo 2, che tanti effetti negativi ha sulla maggior parte degli organi e degli apparati del nostro corpo. Per esempio la stessa iperinsulinemia è dannosa per pelle, perché innesca delle alterazioni ormonali che coinvolgono anzitutto gli ormoni sessuali.
 
Acne resistente alle comuni terapie, aumento della peluria (ipertricosi e/o irsutismo), calvizie (o alopecia androgenetica) anche femminile sono tutti segni dello squilibrio ormonale che si crea nelle condizioni di obesità e sovrappeso, in particolare all’aumento di attività degli ormoni sessuali maschili, condizione definita come “iperandrogenismo”. Quest’ultimo, nei soggetti predisposti ad iperinsulinemia, può essere dovuto a sua volta all’aumento della loro produzione da parte del tessuto adiposo (in grado di produrre ormoni), dall’iperstimolazione della produzione di androgeni e da un’aumentata recettività a livello della pelle nei confronti degli androgeni.
 
Ma non è tutto. La cute dei soggetti in sovrappeso spesso è predisposta a ispessimenti della cute che diventa anche molto più scura, a livello delle sedi cutanee più sottoposte allo sfregamento cute contro cute (collo, inguine, ascelle, dove può realizzarsi il quadro clinico denominato acantosi), i fibromi penduli (piccole escrescenze cutanee sempre a livello delle pieghe, spesso espressione precoce di un diabete alimentare) e anche le intertrigini, cioè infiammazioni causate dallo sfregamento e dalla successiva infezione della cute irritata da parte di batteri o funghi (più frequentemente la Candida). I soggetti in sovrappeso tendono a sviluppare anche un ispessimento della cute delle regioni plantari, con perdita di elasticità e conseguenti fastidiosissime ragadi.
 
Last but not least, gli zuccheri in eccesso provocano un ulteriore effetto deleterio sulla cute, che tende a invecchiare precocemente. L’eccesso di zucchero nel sangue può causare l’invecchiamento della pelle proprio come l’azione del sole, del fumo e dell’invecchiamento. Il meccanismo attraverso cui ciò avviene è una degenerazione di tutti i tessuti dell’organismo causata dalla “glicosilazione delle proteine”.
 
Ecco cosa succede. Le proteine dell’organismo, importantissime molecole strutturali e funzionali responsabili dei processi vitali, vengono intrappolate da un materiale viscoso, bruno, una specie di “zucchero caramellato” che si accumula sempre di più con il passare dell’età, impedendo alle proteine di funzionare correttamente. Ricercatori di tutto il mondo sono alle prese con questo fenomeno e ne stanno valutando i possibili rimedi, oltre, ovviamente, alla restrizione calorica e all’esercizio fisico, che rappresentano i pilastri fondamentali del mantenimento di un ottimale stato di salute.
 
Ispirata dall’azione anti-iperglicemica di alcuni farmaci antidiabetici orali, la ricerca si sta indirizzando verso molecole di estrazione vegetale (ad esempio la whitania somnifera, il gelso bianco, la moringa, per citarne solo alcune) in grado di prevenire gli effetti deleteri dell’aumento di zuccheri nella dieta e nel sangue.

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl