Le sostanze di derivazione vegetale sono importanti alleate del nostro organismo e hanno effetto sia protettivo che riparativo nei confronti dell’invecchiamento della pelle. Ma quali sono le più utili?

Ormai è noto che le sostanze vegetali, inserite nei prodotti cosmetici, possono influenzare significativamente i processi di invecchiamento della pelle. Approcci naturali e moderne tecnologie—e le due cose non sono antitetiche—rendono disponibili nuovi ingredienti capaci di interferire con i più importanti meccanismi attraverso i quali l’invecchiamento della pelle si manifesta.
 
Da un prodotto antiage ci si aspetta che eserciti la sua efficacia a diversi livelli: protezione contro lo stress ossidativo e i rischi ambientali (UV, inquinamento, clima); potenziamento della funzione di barriera epidermica; stimolazione del ricambio cellulare e del metabolismo; regolazione dell’espressione genetica; blocco della degradazione dermica; induzione della riparazione; sostituzione ormonale; supporto al microcircolo.
 
Tutte queste attività possono portare a risultati evidenti in termini di miglioramento dei segni dell’età e alla normalizzazione dei parametri cutanei (contenuto di acqua, elasticità e turgidità, texture). Prime tra tutte le vitamine: la A (retinolo) mantiene il trofismo e combatte la degradazione dei tessuti; la E (tocoferolo) con le sue spiccate attività antiossidanti e importanti proprietà idratanti; la C (acido ascorbico), capace di esercitare un’importante azione di stimolo sulla produzione di fibre collagene; la B5 (acido pantotenico) con azione di stimolo sul metabolismo; la H (biotina) che favorisce i processi biologici di ristrutturazione e normale ricambio cellulare; la F (vitageno) per un corretto apporto di acidi grassi essenziali, per la salute e l’integrità della pelle.
 
Altre sostanze di derivazione vegetale, i ceramidi, sono sorprendentemente affini alle sostanze lipidiche presenti nell’epidermide e sono responsabili della corretta funzionalità di barriera, cioè di prevenire una eccessiva perdita di acqua dall’interno verso l’ambiente esterno all’organismo e la penetrazione di sostanze potenzialmente nocive. I ceramidi sono alla base di una cosmesi funzionale idratante ed emolliente. I fosfolipidi della soia mantengono la fluidità e l’integrità delle membrane biologiche. Svolgono un ruolo rimarchevole in qualità di veicolo, nei confronti di alcuni principi funzionali di origine botanica di cui ottimizzano la biodisponibilità.
 
Gli isoflavoni della soia, ricchi in fitoestrogeni, contribuiscono a ridurre il manifestarsi dell’aging cutaneo poiché stimolano i fibroblasti a produrre collagene ed elastina, proteggendole dall’insulto di elastasi e collagenasi, ed esercitano una forte azione antiossidante e di stimolo sul sistema immunitario. L’olio di borragine consente di apportare sostanze fondamentali alla protezione delle strutture cutanee. La centella asiatica stimola la sintesi di nuovo collagene ed elastina. Il gingko biloba e il meliloto proteggono i capillari e stimolano il microcircolo.
 
Il trattamento cosmetico dell’invecchiamento cutaneo non può prescindere dal concetto che le cause ambientali di invecchiamento agiscono sulla cute attraverso il meccanismo di un’infiammazione cronica silente: qui entra in gioco il ruolo importantissimo delle sostanze antiossidanti di derivazione vegetale: il licopene contenuto nei pomodori, il carotene nelle carote, i polifenoli (nel tè verde, nella curcuma, nell’uva, per citare solo alcuni esempi).
 
Tutte le sostanze fin qui elencate comportano un notevole vantaggio: possono essere sia assunte con la dieta o con specifici integratori alimentari sia attraverso l’applicazione cosmetica. Questo duplice meccanismo ne potenzia, ovviamente, l’efficacia.

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl