La “faccia rossa” è un sintomo che non deve essere trattato con timidezza. La rosacea è una patologia infiammatoria che può avere conseguenze serie per la salute e la bellezza della pelle.

Il freddo è alle porte e con esso molti disturbi dermatologici che compaiono o si aggravano con l’esposizione alle basse temperature, agli sbalzi termici e all’eccessivo riscaldamento degli ambienti chiusi. Tra le patologie che si aggravano nella stagione fredda la più frequente è la rosacea, una malattia legata a un’importante alterazione del microcircolo del volto, in grado di determinare una condizione infiammatoria persistente della pelle che colpisce soprattutto le aree centrali del viso, come le guance, il naso e le palpebre.

Per un equivoco molto comune, couperose e rosacea vengono spesso confuse. È vero che la couperose può rappresentare la fase iniziale della rosacea, ma quest’ultima è una patologia ben più seria, e se non viene trattata in modo adeguato, in casi estremi potrebbe anche portare a una deturpazione del volto.

La rosacea è una malattia che va diagnosticata e curata.

La rosacea si presenta con rossore, eritema persistente, pustole, capillari superficiali, pelle del viso secca. Per le sue caratteristiche, per l’andamento cronico degenerativo e per le significative implicazioni psicologiche è bene non trascurarla. Ad esserne colpita è addirittura il 7-8% della popolazione italiana adulta. Eppure la malattia è spesso sottovalutata e solo 1 persona su 10 si rivolge al medico, ottenendo una diagnosi. La maggior parte delle persone è convinta che il rossore sia una caratteristica naturale della propria pelle.

La rosacea è una malattia e in quanto tale va diagnosticata e curata. Invece di risolvere il problema alla radice, molto spesso le persone affette da rosacea cercano di camuffare l’infiammazione cutanea con l’impiego di cosmetici che, contenendo alcool o profumo, peggiorano la condizione della pelle aumentandone l’infiammazione e l’irritazione.

Come trattare la rosacea?

Oggi esistono tanti rimedi che possono migliorarla e possono essere prescritte le cure farmacologiche più adatte. Va però ricordato che nella rosacea i farmaci non sono del tutto risolutivi e possono essere assunti solo per brevi periodi. Quello che veramente serve è la possibilità di gestire, nel quotidiano, la malattia. Ad esempio, evitare di esporsi agli sbalzi di temperatura e l’esposizione diretta al sole, alle fonti di calore (stufa, camino, fornelli) oppure ai pasti copiosi, che comportano processi di digestione faticosi e sfavorevoli per la microcircolazione.

Particolare attenzione, quindi, alla dieta, evitando l’eccesso di farinacei, di cibi troppo elaborati e il consumo di alcool, anche se troppo spesso si confonde il paziente affetto da rosacea con un etilista cronico (cosa che non corrisponde quasi mai alla realtà). Per questo, e per altri motivi, la rosacea causa un profondo stress emotivo in chi ne è affetto, influenzando in maniera negativa la sfera emotiva e sociale dell’individuo.

Davanti a crisi di rossore del volto e infiammazione è bene ricorrere tempestivamente alle cure del dermatologo perché, nel caso della rosacea, oggi è certamente possibile prevenirne il peggioramento attraverso il controllo delle abitudini, i trattamenti cosmetici mirati e i cicli di terapia farmacologica più indicati.

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl