La vasta gamma di trattamenti iniettivi a base di acido ialuronico disponibili sul mercato rischia di confondere le idee. Vediamo cosa utilizzare e perché.

Quando mi chiedono se nel campo dei trattamenti anti-age ci sono novità, io rispondo: dipende. La risposta, volutamente laconica, in realtà sottende due ordini di considerazioni.

Prima considerazione: se vogliamo considerare i trattamenti di dermatologia estetica alla stregua di una moda o di una nuova borsa, possiamo rispondere che le novità sono tantissime. Dipende dal genio e dall’inventiva dei marketing manager, dalla pubblicità, dai pazienti influencer. Un trattamento mediocre o un operatore improvvisato possono diventare dei best-seller se la schiera di professionisti della comunicazione che se ne occupano è sufficientemente affiatata e agguerrita.

Seconda considerazione: se siamo consapevoli che questi trattamenti sono il risultato di esperienza e di una ricerca che giorno dopo giorno affina le sue armi e procede per piccoli passi, è difficile che nell’intervallo tra una visita e l’altra si possano offrire grandi novità.

Ci sono già numerosi metodi per far recuperare anni al viso. Prima si comincia a trattare la pelle e meglio è, ma ci sono principi generali che non possono essere trascurati, come la giusta idratazione, la protezione dal sole, un corretto stile di vita, l’alimentazione equilibrata, niente fumo, alcolici e super alcolici, vita sedentaria. Da questo dipendono anzitutto i risultati dei trattamenti estetici (che da soli non bastano) e che variano da individuo a individuo. La domanda più corretta che bisognerebbe porsi è: quali trattamenti sono più indicati nel mio caso? Quando si comincia a lavorare sul viso, i ragionamenti teorici trovano applicazione nella capacità della cute di ricevere il trattamento e quindi in base alla risposta della pelle si può anche decidere di modificare i protocolli.

Fatte queste premesse, i trattamenti più avanzati sono quelli che ricostruiscono la matrice extracellulare, ovvero tutto ciò che si trova tra cellula e cellula, responsabile del supporto fisico e dello scambio con e tra le cellule di sostanze nutritive, mediatori cellulari, fattori di crescita. Le sostanze più efficaci iniettate direttamente nella cute sono acido ialuronico naturale (non chimicamente modificato), sostanze nutritive come aminoacidi di collage ed elastina, e sostanze anti-radicali liberi quali vitamina E e C, polifenoli, glutatione.

L’acido ialuronico a basso e/o elevato peso molecolare ha la funzione specifica di stimolo per la cellula, di “risveglio”. Ha una funzione preventiva con effetti quale incremento della luminosità, dell’idratazione, del tono (tutti rigorosamente dimostrati attraverso studi clinici), riduzione delle rughe, ma anche come anti-radicalico e come struttura di supporto per altre sostanze da veicolare, aminoacidi, vitamine. Occorrono cicli di sedute ravvicinate ai quali possono seguire cicli di mantenimento. Per garantire efficacia e sicurezza è molto importante la tecnica iniettiva, derivante sia dall’approfondita conoscenza dell’anatomia delle sedi da trattare sia la fisiologia. Ad esempio, se definiamo i punti di iniezione o  combiniamo la procedura iniettiva con il linfodrenaggio del viso, il risultato sarà già visibile da subito e continuerà a migliorare nelle settimane successive.

Discorso diverso per il filler, costituito da acido ialuronico “cross-linkato”, cioè reso più denso e modificato chimicamente, che rispetto all’acido ialuronico naturale riempie, con un risultato immediato, ma è meno curativo. I risultati del filler con una sola seduta possono durare anche 12 mesi, ma è come se congelassimo la parte trattata, che viene aumentata di volume ma non viene curata.

C’è da dire che l’utilizzo del filler non esclude quello dell’acido ialuronico e viceversa. Spesso nella combinazione dei trattamenti si raggiungono molto più agevolmente i risultati desiderati.

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl