Con le vacanze tornano i problemi del weathering estivo. Esiste un modo per difenderci dalle aggressioni fisiche e chimiche che danneggiano la struttura dei capelli? Ve ne proponiamo sei.
Ed eccoci all’appuntamento con le vacanze estive. Anche se per mesi ci siamo presi cura dei nostri capelli, sappiamo che la loro bellezza verrà messa a dura prova in questo periodo dell’anno. Ma da cosa dipende la bellezza e in particolare lucentezza, levigatezza e pettinabilità dei capelli? La superficie del fusto del capello sano è come un tetto su cui le tegole siano allineate in maniera ordinata e senza soluzione di continuità. Così come un tetto dalle tegole disordinate non protegge dalle intemperie, un capello dalla superficie alterata sarà più esposto a qualsiasi tipo di danno.
La superficie del capello è costituita da cellule appiattite ripiene di cheratina, la proteina che conferisce plasticità e resistenza a capelli, unghie, epidermide. Le radiazioni solari, in particolare la componente ultravioletta, tendono a denaturare la cheratina, scompaginandola e rendendola più permeabile, provocando la disidratazione del capello e conferendogli un aspetto crespo. Lo stesso vale per la salsedine. I cristalli di sale che residuano dall’evaporazione dell’acqua di mare continuano ad assorbire acqua, prelevandola dalle superfici (capelli, pelle e unghie) con cui sono a contatto.
Anche il colore del capello, che sia naturale o tinto, risente molto degli agenti esterni collegati alla vita da spiaggia, principalmente sole e salsedine. Ma per chi si tuffa in piscina c’è un’insidia in più: il cloro. Se gli stessi agenti che denaturano la cheratina intaccano anche la melanina (alla quale si deve il colore naturale) quando il capello è tinto e soprattutto decolorato, il cloro può reagire chimicamente con i pigmenti della tintura facendo virare i capelli biondi al verde e quelli castani al rossiccio.
Tutte queste insidie però si possono prevenire, senza dover tagliare i capelli prima di andare in vacanza oppure al ritorno, quando sono diventati incontrollabili. Il temibile effetto paglia si può evitare se mettiamo in pratica i seguenti accorgimenti:
1) Proteggiamo la testa dal sole con cappelli in grado di lasciar traspirare la cute e al tempo stesso di ombreggiarla. Infatti, le radiazioni ultraviolette, oltre a danneggiare il fusto dei capelli, possono raggiungere la cute del cuoio capelluto, irritandola fino ai bulbi piliferi, compromettendo il ciclo vitale dei capelli ed ostacolandone la ricrescita.
2) Riduciamo il più possibile la superficie di contatto dei capelli con il sole, il mare, l’acqua clorata. I capelli vanno protetti con emulsioni specifiche o unguenti contenenti filtri solari, in grado di creare una barriera che li protegga dalle aggressioni. Possiamo per esempio raccoglierli in uno chignon che contribuisca alla protezione della chioma avvolgendola e compattandola.
3) Risciacquiamo sempre i capelli con acqua dolce dopo il bagno per proteggerli dall’attacco della salsedine e/o del cloro della piscina. Se l’acqua di rubinetto è troppo dura, cioè ricca di calcare, usiamo una bottiglia di acqua minerale naturale.
4) Utilizziamo per lo shampoo detergenti molto delicati, adatti anche ai lavaggi frequenti e concludiamo sempre il lavaggio con un impacco di crema o con un balsamo, tutto a risciacquo.
5) Ovviamente, cerchiamo di tenere i capelli il più possibile legati. Così eviteremo di sottoporli ad asciugature forzate, piastre e arricciacapelli, e ad altre aggressioni fisiche e chimiche.
6) Al termine delle vacanze, per restituire ai capelli la loro naturale bellezza, sarà utile sottoporli a un trattamento professionale a base di cheratina e far tagliare le punte.
Ovviamente la scelta dei prodotti da utilizzare è molto vasta. Il consiglio che posso dare in proposito è quello di preferire prodotti a base di estratti vegetali come olio di mandorle dolci, avocado, argan e di ceramidi. In caso di dermatiti o patologie del cuoio capelluto, chiedere preventivamente consiglio al dermatologo di fiducia aiuterà a prevenire eventuali peggioramenti della patologia.
Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl