I movimenti dei consumatori chiedono meno conservanti nei cosmetici. C’è chi obietta: come la mettiamo con i microbi? Mentre ferve la discussione, ecco alcune soluzioni per il sciogliere il dilemma.
Può sembrare paradossale che i consumatori di cosmetici – che sono i principali responsabili dell’inquinamento dei prodotti – siano anche i più pugnaci avversari dei conservanti. Questi ultimi sono presenti nelle formulazioni dei cosmetici proprio per garantirne l’integrità e la sicurezza nel tempo, in quanto svolgono azione antimicrobica e quindi proteggono i prodotti dalla contaminazione da parte di batteri, funghi e muffe.
Dopo l’apertura della confezione, le formule cosmetiche vengono sottoposti a un vero e proprio attacco microbico a causa dei germi presenti nell’ambiente e sulla nostra pelle. La rivista Forbes ha recentemente pubblicato un rapporto dal titolo “I microbi pericolosi si nascondono nel tuo trucco? Un nuovo studio dice sì”, riportando i dati di una ricerca dell’Università di Aston pubblicata sul Journal of Applied Microbiology. Per questo studio, confezioni aperte e già usate di cosmetici sono state raccolte direttamente dai consumatori ed è stato valutato il loro contenuto microbico. In totale, 467 prodotti di cinque categorie di trucco sono stati donati dagli utenti del Regno Unito in risposta agli annunci sui social media, tra cui: rossetto (96), eyeliner (92), mascara (93), lip gloss (107) e miscelatori/applicatori (79).
Le informazioni relative alla durata dell’uso di ciascun prodotto sono state raccolte ove possibile. I ricercatori hanno scoperto che circa il 79-90% di tutti i prodotti utilizzati erano contaminati da batteri. Inoltre è stata rilevata la presenza di Staphylococcus aureus, Escherichia coli e Citrobacter freundii. Enterobatteriacee e funghi sono comparsi anche in tutti i tipi di prodotto, ma in particolare nei miscelatori/applicatori: il 93% di essi dei non era mai stato pulito accuratamente e addirittura il 64% dopo essere caduto sul pavimento continuava a essere usato.
Questi risultati sottolineano le cattive pratiche igieniche dei consumatori e la mancata osservazione della scadenza dei prodotti, malgrado i produttori indichino in modo evidente le date di scadenza sulla confezione del prodotto, una volta aperto (il P.A.O. ovvero “period after opening”).
I conservanti servono proprio a proteggere dalla contaminazione microbica i prodotti, anche e soprattutto a causa delle scarse condizioni igieniche in cui vengono utilizzati. Tuttavia, gli effetti di molte di queste sostanze, direttamente proporzionali alle loro concentrazioni nei prodotti, sono scientificamente dimostrati. Azione irritante, allergizzante e cancerogena per la formaldeide (di per sé vietata) o per le sostanze in grado di rilasciare formaldeide; azione interferente le funzioni endocrine per i parabeni (con ridotta fertilità, possibili anomalie genitali ed aumento dei tumori correlati agli ormoni sessuali come quelli di tiroide, mammella, utero, ovaio, testicolo e prostata); antibiotico-resistenza ed interferenza endocrina indotta da triclosan ed altri antisettici.
Per quanto lo scenario sia preoccupante su entrambi i versanti che abbiamo descritto (da una parte l’alta contaminazione e dall’altra la pericolosità dei conservanti) possiamo individuare una chiave di lettura che ci aiuti a ridurre i rischi. I prodotti a maggior rischio di contaminazione sono quelli a maggior contenuto di acqua. L’acqua è essenziale per lo sviluppo dei microrganismi, quindi al crescere della concentrazione d’acqua in una formula corrisponde un aumentato rischio di contaminazione ed un più elevato contenuto di conservanti.
I prodotti costituiti completamente da sostanze lipidiche (grasse) non necessitano invece di conservanti, così come i pigmenti minerali puri. Per i prodotti più acquosi e a contatto con zone molto delicate (come ad esempio i mascara) si può ricorrere alle confezioni monodose (che, essendo utilizzabili una sola volta, non sono a rischio di contaminazione successiva all’apertura e quindi possono non contenere i conservanti). Se scegliamo prodotti a ridotto contenuto di conservanti (meno acquosi) ricordiamoci sempre che dobbiamo comunque prelevarli utilizzando spatole pulite, lavando frequentemente e accuratamente gli applicatori, mantenendo la zona dove conserviamo e applichiamo i cosmetici pulita e al riparo da luce e calore.
Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl