Le vacanze ci hanno abituato a ritmi più lenti e al contatto con la natura. Le terme ci consentono di mantenere queste buone abitudini anche dopo il rientro. Per farlo senza rischi sono però necessarie alcune precauzioni.

Stress da rientro? Per evitarlo è consigliabile lasciar andare le abitudini estive gradualmente, senza riprendere di colpo la frenetica vita di tutti i giorni. Indugiare all’aperto, fare una passeggiata, andare in bicicletta, stare a contatto il più possibile con la natura, non rinunciare al piacere di un gelato, sono tutti espedienti che utilizziamo per sentirci ancora un po’ in vacanza.
 
Anche una visita alle terme oppure in una SPA possono aiutare, perché prolungano il contatto con l’acqua, vera protagonista delle vacanze estive. Attenzione però: le terme vanno utilizzate con sapienza per ottenerne i massimi benefici ed evitare conseguenze spiacevoli.
 
Anzitutto l’igiene: questi ambienti risultano particolarmente complessi dal punto di vista della pulizia e della sanificazione, poiché presentano problematiche ben precise, relative al rischio di contaminazione batterica, fungina e parassitaria. Legionellosi, micosi, amebiasi, rappresentano le patologie infettive più frequenti a causa degli ambienti caldo-umidi e della promiscuità. Purtroppo, anche se per la legge le terme sono considerate presidi sanitari, non esiste una normativa specifica e comune a cui attenersi. Infatti, il settore è regolamentato dalle Legge 323/2000 (Riordino del Settore Termale) che non menziona né i criteri igienico-sanitari che devono avere le strutture termali, né si occupa delle questioni connesse ai patogeni diffusi negli ambienti comunitari, demandando la questione alle singole regioni.
 
La Legionella si trasmette all’uomo attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, quindi tutti i luoghi in cui si può entrare in contatto con acqua nebulizzata possono essere considerati a rischio di grave infezione polmonare. Fra le micosi, il piede d’atleta rappresenta la forma più comune contratta nelle piscine, nelle palestre e alle terme, perché i funghi patogeni proliferano facilmente negli ambienti caldo-umidi e camminare scalzi in queste condizioni predispone alla patologia.
 
Amebe ed altri parassiti intestinali possono diffondersi facilmente se vi è contaminazione fecale delle strutture. Pur non potendo sottoporre ad analisi microbiologica una struttura prima di utilizzarla, possiamo guardarci intorno e farci un’idea sulle sue condizioni igieniche. Anzitutto, osserviamo se le norme sono ben evidenziate e, soprattutto, se vengono fatte rispettare. Ovviamente, chi presenta infezioni visibili o ferite sulla pelle non dovrebbe essere ammesso a frequentare le terme, fino a guarigione.
 
Lavare i piedi, fare una doccia prima di entrare in piscina o nelle saune dovrebbe sempre essere obbligatorio, indossare apposite ciabatte e teli di spugna per evitare il contatto con sdraio, lettini e saune, non solo sono elementari regole di igiene e prevenzione per sé stessi ma anche un indice di civiltà e rispetto verso gli altri. Anche lo stato in cui si trovano le superfici con cui veniamo in contatto è importante: devono essere pulite, senza peli o capelli né schiuma o melma. Le incrostazioni di calcare potrebbero essere considerate normali in ambienti saturi d’acqua ma rappresentano un terreno di coltura per batteri e funghi e quindi non devono essere assolutamente presenti.
 
Altre precauzioni vanno poste soprattutto in relazione alle temperature estreme, calde o fredde, cui ci sottoponiamo in ambiente termale. Le alte temperature favoriscono la riduzione delle contratture muscolari, leniscono i dolori reumatici, stimolano la sudorazione e l’eliminazione delle tossine. Per contro, sono controindicate nelle infiammazioni acute (tendiniti, borsiti, strappi muscolari), nelle insufficienze venose ed è necessario evitare di permanere troppo a lungo, rimanendo finché si resiste senza sforzo.
 
Dopo la permanenza in saune o nelle vasche ad alta temperatura, una doccia fredda aiuta a riattivare la circolazione e tonificare i muscoli. Se si bagnano prima le estremità e poi il resto del corpo, la doccia fredda sarà meno traumatica. Al termine del percorso termale, l’utilizzo di saponi, detergenti e shampoo può essere nocivo se non si scelgono detergenti delicati, a pH leggermente acido ed è altrettanto importante utilizzarli diluiti, senza eccedere.

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl