Occhiaie, rughe e borse ci fanno apparire più vecchi e stanchi. Anche se sono un problema più estetico che medico hanno profonde ricadute sulla qualità della vita e vanno trattate in modo adeguato.

Tra gli inestetismi cutanei più comuni e precoci, le occhiaie rappresentano il cruccio di molti pazienti. Possono comparire anche nei più piccoli e rappresentano sempre un segno da non sottovalutare. Problemi di salute, principalmente legati al sovrappeso e all’obesità, ma anche malattie metaboliche e ormonali così come patologie cutanee (ad esempio la dermatite atopica) si manifestano con le occhiaie.

In altri casi la predisposizione a sviluppare le occhiaie può essere genetica oppure legata al fototipo (di solito colpiscono i soggetti a cute diafana oppure olivastra). In tutti questi casi l’inquadramento e l’approccio medico al problema sono essenziali, quanto meno per stabilire subito le cause e individuare i rimedi. Le occhiaie infatti possono essere dovute a iperproduzione di melanina, a iperplasia epidermica conseguente a infiammazione oppure a eccessiva sottigliezza della cute palpebrale (che lascia trasparire il colore dei vasi sanguigni e delle strutture sottostanti) e ognuna di queste condizioni merita un trattamento specifico.

In alcuni casi anche l’utilizzo di infiltrazioni locali di acido ialuronico possono essere molto efficaci, a patto che si ricorra a medici specialisti ed esperti, data la particolare anatomia e delicatezza di questa sede.

Con il tempo, specialmente se non sono state dedicate le opportune attenzioni al contorno oculare, l’invecchiamento colpisce, anche prematuramente, rispetto ad altre sedi cutanee, e appesantisce lo sguardo.

La lassità della cute palpebrale causa cedimenti e rughe che devono essere trattati con prodotti antiage specifici a base di acido ialuronico e sostanze antiossidanti e rassodanti. In molti casi, però, questo non è sufficiente ed è necessario far ricorso a trattamenti iniettivi (per i quali valgono le stesse considerazioni fatte sopra). Se la lassità coinvolge tutta la struttura palpebrale è invece opportuno ricorrere alla blefaroplastica. Quest’ultima diventa obbligatoria in due casi. Quando la palpebra superiore tende a ridurre il campo visivo (blefarocalasi). E quando la palpebra inferiore si abbassa a tal punto da non consentire la perfetta chiusura della rima palpebrale (lagoftalmo).

Le stesse borse palpebrali possono conseguire a lassità cutanea e/o ristagno di liquidi a livello della sede perioculare. Ricorrere a un corretto stile di vita, alimentarsi in modo sano ed evitare fumo e alcool, nonché utilizzare prodotti specifici drenanti e calmanti applicandoli con un leggero movimento rotatorio dei polpastrelli, può aiutare. Esistono tuttavia situazioni in cui il problema della formazione delle borse è più profondo e strutturale, dovuto a erniazioni del tessuto adiposo normalmente presente nella cavita oculare del cranio (un cuscinetto che avvolge, a scopo protettivo, il bulbo oculare). Queste erniazioni non possono che essere trattate con la chirurgia (blefaroplastica) e quindi anche le aspettative relative all’utilizzo di prodotti cosmetici e trattamenti più superficiali, vanno ridimensionate.

Sfortunatamente non esistono prodotti per la cura del contorno occhi in grado di affrontare tutti o anche la maggior parte degli inestetismi a questo livello. Anche i prodotti più costosi non sono in grado di fare la differenza. Anche se la comunicazione del prodotto vanta effetti mirabolanti o qualche ingrediente miracoloso.

Articolo della Dottoressa Adele Sparavigna per https://4me.styl