Vero Salute, Agosto 2016

Rispondo alle domande di Dermatologia dei lettori di Vero Salute

Gentile Dottoressa, da circa 4 mesi ho iniziato a soffrire di psoriasi in forma fortunatamente non troppo grave. Passerò al mare le mie ferie e vorrei sapere come verrà influenzata in senso positivo o negativo la situazione e se devo adottare particolari precauzioni.

La psoriasi come altre dermatosi, può risentire dei cambiamenti climatico-ambientali esterni, fattori che possono influenzare in positivo o in negativo, la comparsa e la severità delle lesioni. L’esposizione al sole può solo essere d’aiuto: la maggior parte dei  pazienti riporta una regressione delle manifestazioni. Questo ovviamente seguendo tutte le precauzioni per evitare scottature e quindi peggioramenti. Sarà necessario l’utilizzo di una crema con protezione alta (con SPF maggiore o uguale a 30) da applicare in maniera uniforme su tutto il corpo, non solo sulle lesioni, almeno 20 minuti prima dell’esposizione, che sarà comunque da evitare nelle ore più calde. Infine prima della partenza, è bene accertarsi dal proprio dermatologo che non vi sia alcuna interazione negativa tra il trattamento farmacologico eseguito e i raggi UV: alcune terapie potrebbero essere fotosensibilizzanti.

Cara Dottoressa. Ho dei nei sul collo piuttosto grossi, dai quali spuntano inestetici peli. Vorrei toglierli: secondo lei è in qualche modo pericoloso strapparli con la pinzetta?

Togliere i peli che fuoriescono dai nevi è sì un microtrauma, ma non pericoloso se esercitato sui nevi benigni. Lo strappo potrebbe però comportare infiammazione: in tal caso, sarà sufficiente applicare creme antibiotiche o antisettiche per qualche giorno.

Cara Dottoressa, abbiamo appena scoperto che mia figlia di 26 anni soffre di vitiligine e in famiglia siamo tutti un po’ spaventati. Ma è vero che la causa di questa malattia è praticamente sconosciuta? Come possiamo muoverci per non fare in modo che la situazione degeneri?

La vitiligine è una comune dermatosi caratterizzata dalla comparsa di chiazze cutanee carenti o prive di pigmento melanico. I fattori causali riconosciuti non si escludono reciprocamente, ma possono contribuire in vario modo all’insorgere della patologia. La vitiligine si manifesta generalmente come una manifestazione acquisita, geneticamente determinata e/o quale malattia autoimmune, per cui il nostro sistema immunitario attaccherebbe erroneamente i melanociti. Secondo altre teorie l’anomalia iniziale inducente tale disturbo potrebbe essere un deficit intrinseco dei melanociti e lo stress ossidativo, con conseguente rilascio di sostanze tossiche, a livello cellulare. Non vi è motivo di spaventarsi: anche qualora fosse progressiva, la vitiligine è assolutamente indolore, non contagiosa e non mette a rischio la salute. La terapia può essere eseguita con discreto successo e, in ogni caso, si può intervenire sull’inestetismo.

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